Arrivata l'estate è consuetudine vedere frotte di persone di tutte le età che passano le loro giornate incollate al cellulare. Tra le scene più comuni, e più tristi, che si possono osservare ci sono famiglie, sotto l'ombrellone o sedute al ristorante o gruppi di coetanei che non parlano, non interagiscono tra loro, non scambiano neanche uno sguardo, perché persi nei loro smartphone.
In genere stanno guardando, postando o scambiando contenuti sui social.
Non è mia intenzione demonizzare in toto il fenomeno. I social, se ben utilizzati, si sono rivelati anche un ottimo strumento per la diffusione di conoscenza e sapere. Sono migliaia le persone che imparano, grazie a TikTok o ai Reels di Instagram, a parlare una lingua straniera, ad approfondire le proprie conoscenze in vari ambiti del sapere, a conoscere nuovi luoghi da visitare o ad imparare semplicemente una nuova ricetta.
Tuttavia i social sono utilizzati perlopiù come fonte di svago e divertimento ed hanno sostituito quello che era la televisione per le generazioni precedenti, con una differenza sostanziale: il televisore non potevi portartelo dietro, così come non potevi portarti dietro la postazione per i videogiochi. Oggi invece si ha sempre a disposizione, attraverso lo smartphone, un' app per lo svago e questo ne ha dilatato a dismisura l'utilizzo, cambiando profondamente la società.
Secondo i dati del Global Overview Report, lo scorso anno risultavano attivi sui social in Italia ben 43,7 milioni di utenti, equivalenti al 71% della popolazione. Se escludiamo le persone più anziane non avvezze all'uso di internet e cellulari e i bambini molto piccoli, praticamente quasi tutti gli italiani utilizzano uno o più social.
Quando l'uso diventa patologico
In media gli italiani passano circa due ore a testa al giorno sui social. Facendo un rapido conto, significa passare un intero mese, ogni anno, guardando o postando contenuti. Ma sta crescendo sempre più il numero di persone che, intervistate, dicono di passare quattro o più ore al giorno guardando il cellulare, innescando fenomeni di dipendenza. La dipendenza dal cellulare, anche conosciuta come "nomofobia" (dall'inglese "no-mobile-phone phobia"), si manifesta con sintomi come l'ansia o l'irritabilità quando non si ha accesso al proprio telefono, l'incapacità di staccarsi dallo schermo e la difficoltà di concentrarsi su altre attività senza interruzioni per controllare il telefono. Questa dipendenza può avere impatti negativi sulla salute mentale e sulle relazioni interpersonali. I maggiori problemi derivanti dalla nomofobia sono:
1. Isolamento sociale: Passare troppo tempo sui social media può portare alla riduzione del tempo trascorso offline con amici e familiari, portando all' isolamento sociale. In Oriente si arriva anche all'isolamento totale con un fenomeno che ha acquisito un suo nome: hikikomori. Il termine "hikikomori" è di origine giapponese e si riferisce a una condizione in cui i giovani si autoisolano dalla società e dalla vita sociale, trascorrendo lunghi periodi di tempo confinati nella propria stanza o domicilio, spesso dipendendo dall'uso eccessivo di dispositivi digitali, unico mezzo per interagire con il mondo esterno.
2. Problemi di salute mentale: L'esposizione continua a contenuti elaborati sui social media può causare ansia, depressione, bassa autostima e problemi legati alla percezione del priprio corpo e della propria immagine.
3. Disturbi del sonno: L'utilizzo di dispositivi e il coinvolgimento con i social media prima di dormire può influire sulla qualità del sonno, causando insonnia o interruzioni del sonno.
4. Distrazione e diminuzione della produttività: Passare troppo tempo sui social media può portare a una diminuzione della capacità di concentrazione e della produttività nel lavoro o nello studio.
5. Cyberbullismo: L'uso dei social media può esporre gli utenti più giovani a situazioni di bullismo online, provocando gravi danni emotivi e psicologici. Purtroppo non sono rari i casi nel mondo di ragazze e ragazzi che hanno subito conseguenze più gravi a causa di sfide online (challenge), che chiedono di compiere azioni pericolose, che possono portare ad esiti fatali.
6. Problemi di privacy: L'utilizzo dei social media comporta spesso la condivisione di informazioni personali, che possono essere sfruttate da terze parti per scopi non etici o per commettere reati.
7. Ridotta produttività: Il tempo trascorso sui social media può diventare una fonte di distrazione prolungata, impedendo di dedicare tempo ad altre attività importanti come lavorare, studiare o coltivare interessi personali.
Quali sono le previsioni per il futuro?
La tecnologia accelera sempre più la parola progresso. Ogni giorno, nei paesi Hi-tech, viene annunciata qualche novità in quest'ambito e proprio questa velocità di evoluzione rende sempre più difficile fare previsioni in questo campo.
Detto ciò, ci sono alcune tendenze in atto che potrebbero influenzare l'utilizzo dei social media, ad esempio l'adozione crescente di tecnologie come la realtà aumentata e l'intelligenza artificiale, potrebbero portare a nuove forme di coinvolgimento dei consumatori sui social media. Allo stesso tempo però, la crescente preoccupazione per la privacy dei dati e la sicurezza online potrebbero influenzare le politiche delle piattaforme, la legislazione dei governi, i comportamenti degli utenti e di conseguenza portare a restrizioni in questo campo.
In generale, possiamo aspettarci che l'utilizzo dei social media continui ad aumentare, sia in termini di numero di utenti, che di tempo trascorso online. Le piattaforme sociali più popolari del momento, come Facebook, Instagram, Twitter, TikTok e YouTube, continueranno a giocare un ruolo importante nella comunicazione, nel marketing e nell'intrattenimento online. Tuttavia, sarà necessario seguire da vicino l'evoluzione delle tendenze e dei comportamenti degli utenti per capire come gli aspetti sociali del mondo digitale si svilupperanno nel prossimo futuro.
Cosa suggerire a chi sta sviluppando problemi di dipendenza da smartphone?
Ci sono diverse strategie che si possono adottare per evitare la dipendenza da smartphone. Ecco alcuni suggerimenti:
1. Consapevolezza: Inizia con una valutazione onesta dei tuoi comportamenti e del tempo che passi sullo smartphone. Riconoscere l'eventuale dipendenza è il primo passo per affrontarla.
2. Stabilire limiti di utilizzo: Fissa dei limiti di tempo giornalieri per l'uso dello smartphone. Ad esempio, puoi decidere di limitare il tempo totale che trascorri sui social media o altre applicazioni non essenziali.
3. Disintossicazione digitale: Organizza periodi di "digital detox" in cui ti impegni a stare lontano dal telefono per un certo periodo di tempo, magari una sera alla settimana o un'intera giornata del weekend.
4. Crea routine senza smartphone: Dedica del tempo ogni giorno ad attività che non coinvolgono il telefono, come leggere un libro, fare sport, socializzare con amici o familiari, praticare hobby o imparare una nuova abilità.
5. Imposta delle regole personali: Ad esempio, evita di utilizzare lo smartphone durante i pasti, a letto prima di dormire o durante conversazioni importanti. Mantieni il telefono in modalità silenziosa o mettilo in un'altra stanza quando non ne hai bisogno.
6. Sfrutta le funzioni di controllo del tempo di utilizzo: Molte piattaforme e dispositivi mobili offrono funzioni di controllo del tempo che ti consentono di monitorare e limitare il tempo che trascorri su determinate applicazioni.
7. Cerca alternative offline: Cerca di trovare attività analogiche che ti interessano e che possano sostituire l'uso eccessivo dello smartphone. Potrebbe essere la lettura di un libro cartaceo, praticare uno sport all'aperto o dedicarsi a un hobby creativo.
8. Coinvolgi altre persone: Fai in modo di trascorrere del tempo con amici o familiari in attività che non coinvolgono gli smartphone. Organizza uscite, giochi da tavolo o altre attività sociali offline.
Ricorda che evitare la dipendenza da smartphone richiede volontà, impegno e costanza nel seguire queste strategie. Sarà utile pianificare gradualmente il cambiamento dei propri comportamenti, cercare supporto da amici e familiari e sfruttare eventualmente risorse o app che possono assisterti nel gestire l'uso dello smartphone in modo più salutare.
Leo Fontanarosa
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