in questo strano luglio 2021, ho deciso di visitare quanti più musei possibile, in modo da raccogliere immagini d'Arte, fare una scorta di Bellezza eterna che mi dia materiale per l'inverno.
Tra i primi luoghi visitati c'è la GAM (Galleria d'Arte Moderna) di Milano, ospitata nella stupenda villa Belgioioso-Bonaparte in via Palestro 16, di fianco ai giardini Indro Montanelli. La collezione del museo spazia dal Neoclassicismo al Novecento con opere di geni come il Canova, Hayez, Manet, Cezanne, Van Gogh fino a Carrà, De Pisis e Modigliani.
Quello che però ha particolarmente colpito la mia attenzione è stata la sezione dedicata alla scultura dell' Ottocento italiano. La potenza e la delicatezza di alcuni volti femminili, del marmo che si faceva morbido nelle posture dei loro corpi scolpiti con maestria impeccabile, mi ha tenuto legato al pavimento ligneo della villa per molto tempo.
La meraviglia dell'Arte è compagna dell'ispirazione e mi ha portato a scrivere versi su alcune di queste opere. Ho quindi deciso di inaugurare un percorso tra verso e arte, paesaggio e cultura che ho chiamato "Viaggi in versi" col quale vi stendo un tappeto rosso di parole davanti alle opere che più mi hanno colpito. Buon viaggio!
La leggitrice - scultura di Pietro Magni 1864
L'opera rappresenta una giovane ragazza seduta su una sedia impagliata, il che suggerisce l'appartenenza ad una classe sociale non agiata. E' intenta alla lettura dopo essersi spogliata degli abiti da lavoro, abbandonati sullo schienale della sedia. Il volto evidenzia tutta la sua concentrazione sul libro, tanto da non essersi resa conto che la sottoveste le è scivolata fino a lasciarle un seno scoperto. Sul viso ipnotico sembra apparire una singola lacrima, chissà se dovuta a quanto legge o ai pensieri lontani che quelle parole le hanno suggerito. Qui i miei versi:
La lettrice
Lento l'occhio libero
scruta le pagine
dove dorme un sogno.
Il corpo sciolto
dal peso della veste
del giorno opprimente
è muto allo schienale.
Cosa leggono
i tuoi delicati
occhi di marmo?
Dimentichi il seno nudo
mentre una lacrima gentile
imbratta il tuo volto.
Egle al fonte - scultura di Giovanni Pandiani 1846
L'opera rappresenta la ninfa naiade Egle mentre si sta bagnando al fiume, nel momento in cui sembra volgersi di scatto per aver udito una voce o sentito un rumore che presagisce pericolo. Le ninfe, come ci narra la mitologia greca, erano continuo bersaglio di satiri e pastori. Le naiadi, di cui Egle fa parte, erano ninfe legate all'acqua, portatrici di ristoro, fecondità e dotate di virtù curatrici e profetiche.
Egle al fonte
Volgi la testa al rumore
pel continuo pericolo
di satiro o pastore.
Dita e crini bagnati
dal fonte che corre
mentre spavento schiude
le tue morbide labbra,
ma non v'è dolo nell'intenzione:
è solo il mio sguardo
di pellegrino all'Arte
che chiede forza e benedizione,
linfa per le sue parole
che disegnano su carte mute
e appendono sogni alle fronde
come stracci d'argento.
Vestale - scultura di Antonio Canova 1818 ca.
La Vestale è una delle ultime opere scolpite dal grande genio veneto. Commissionata dal banchiere milanese Luigi Uboldi anticipa le opere dei successori del Canova e dei romantici. A mio avviso, sebbene il volto richiami ampiamente i canoni di bellezza della classicità, il velo che morbidamente copre la testa è di una modernità tale da poter confondere quel viso con quello di una diva del cinema degli anni Sessanta. Parte della genialità sta proprio in questo, creare opere capaci di parlare anche alle generazioni successive con la stessa forza con cui sono state scolpite.
Vestale
Casta vestale o diva attuale?
Avvolta in velo di soffice marmo
scruto lo sguardo
e il sorriso d'enigma
più di Leonardo che di Canova
La luce che doni nuova
brilla nei tuoi vuoti occhi
dove colgo un presagio,
leggo l'eterno
e affogo il disagio
della mia finitudine.
L'Immacolata - scolpita da Giosuè Argenti 1865
Autore poco conosciuto, allievo di Pompeo Marchesi, l'argenti frequentò i corsi di scultura prima presso la celebre Accademia di Brera di Milano per poi spostarsi all'Accademia di Belle Arti di Roma. Mi ha molto colpito la sua Immacolata, per quel suo sguardo in parte severo, in parte indulgente nel quale Argenti ha saputo tradurre nel marmo l'umanità materna di Maria.
Maria
Coronata di stelle!
Guardi in basso
al mondo silente,
madre indulgete
alla corruzione dell'uomo.
Le labbra schiudi
a un sospiro clemente
e guardi fremente
all'Amore eterno
all'Universo incarnato
al Giudice Padre
Avvocata, delicata, venerata madre!
Ci guardi e chiedi di non tradire
promesse e fede
a quel tuo Figlio
che attraversa i secoli
in questo mondo cieco,
popolato da sordi.
Ancora una volta
dacci rifugio
sotto l'immenso manto
del Tuo dolce, immacolato cuore.
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