Bolzano è una città ricca di storia e suggestioni. Anche quest'anno si è trovata sul mio percorso estivo. Seduto ad un bar su piazza Walter, guardando la cattedrale gotica, ho preso il taccuino e scritto versi.
La storia della città è legata ai mercanti e al commercio che l'hanno resa uno dei principali snodi commerciali tra l'area germanica e quella italiana. Traccia di questa storia gloriosa si legge nel nome delle vie, come il "vicolo della pesa" che porta alla casa dove si pesavano cereali e liquidi secondo le regole mercantili, un vicolo stretto che ho immaginato di notte teatro di scambio di baci tra amanti fugaci. Ma Bolzano, il cui stemma è una stella d'oro, è anche caratterizzata da numerosi castelli che hanno ospitato, tra gli altri, gli imperatori del Sacro Romano Impero che facevano tappa qui nel tragitto che li portava a Roma per ricevere la corona dalle mani del pontefice.
Bolzano è una terra d'incontro di culture che ora si arricchiscono l'un l'altra sotto il cielo d'Europa.
I portici di Bolzano
Scorro alti archi e travi,
navi che corrono il tempo
di quando sentivi voci
straniere d’alti mercanti
nel vico della pesa,
di notte rifugio d’amanti
sotto la luna che esce dai monti.
La stella d’oro mi guida
sul rivo che sfida i ciottoli
e grida Talvera nella strettoia
che porta al pinto castello,
sacello d’arte e d’amori.
Sfioro le vigne e i prati
dove l’antico cantore
lanciava il falcone
dai nastri di seta dorati
e intesseva versi alle timide amanti.
E le anime diverse di popoli
nutrono aria, terra e cultura
in questa verde conca
risonante di pace trovata.
I sentieri
Se ci si allontana dal centro si possono scoprire le bellezze naturalistiche di questa terra, tra cui diversi sentieri e passeggiate che regalano un pace surreale al visitatore.
Esiste un sentiero che dal fiume Talvera sale lungo le colline ricche di vigneti sul fianco del monte Tondo. Il sentiero, che prende il nome dall'antica chiesetta di Sant'Osvaldo, si fa via via più ripido inerpicandosi sulle scure rocce porfiriche, fino a congiungersi con un'altra strada che conduce a Castel Roncolo, una fortezza medievale contenente un ciclo di affreschi meravigliosamente conservati che mi hanno lasciato senza fiato. Come sempre ho cercato di tradurre in versi le mie sensazioni.
Sul sentiero di Sant'Osvaldo
Su ciottoli rugosi
di terra viva e calda
la vigna alta respira lenta
al mio cammino al Tondo.
Suona in basso il rivo
e il verde acceca l’alba
sul sentiero del santo
un fiore bianco l’azzurro esalta.
Rotola qualche roccia
al passare ripido
e salgo la via serpentina
all’ombra d’un crocifisso silente
che veglia i frutti rossi della terra.
Sono solo all’apparenza,
ma seguono le ombre felici
e ricordi dei cari sui miei passi.
Dall’alto la bellezza
della città cinta dai monti
coi suoi campanili
e gli odori antichi di sete e spezie.
Un castello bruno è la mia meta,
dove trovo il racconto
di amori antichi e il sussurro
di dame e cavalieri.
Comments