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  • Immagine del redattoreleo.fontanarosa

Bolzano, tra i portici e il sentiero di Sant'Osvaldo

Aggiornamento: 30 lug 2021

Bolzano è una città ricca di storia e suggestioni. Anche quest'anno si è trovata sul mio percorso estivo. Seduto ad un bar su piazza Walter, guardando la cattedrale gotica, ho preso il taccuino e scritto versi.

La storia della città è legata ai mercanti e al commercio che l'hanno resa uno dei principali snodi commerciali tra l'area germanica e quella italiana. Traccia di questa storia gloriosa si legge nel nome delle vie, come il "vicolo della pesa" che porta alla casa dove si pesavano cereali e liquidi secondo le regole mercantili, un vicolo stretto che ho immaginato di notte teatro di scambio di baci tra amanti fugaci. Ma Bolzano, il cui stemma è una stella d'oro, è anche caratterizzata da numerosi castelli che hanno ospitato, tra gli altri, gli imperatori del Sacro Romano Impero che facevano tappa qui nel tragitto che li portava a Roma per ricevere la corona dalle mani del pontefice.

Bolzano è una terra d'incontro di culture che ora si arricchiscono l'un l'altra sotto il cielo d'Europa.


I portici di Bolzano


Scorro alti archi e travi,

navi che corrono il tempo

di quando sentivi voci

straniere d’alti mercanti

nel vico della pesa,

di notte rifugio d’amanti

sotto la luna che esce dai monti.


La stella d’oro mi guida

sul rivo che sfida i ciottoli

e grida Talvera nella strettoia

che porta al pinto castello,

sacello d’arte e d’amori.


Sfioro le vigne e i prati

dove l’antico cantore

lanciava il falcone

dai nastri di seta dorati

e intesseva versi alle timide amanti.


E le anime diverse di popoli

nutrono aria, terra e cultura

in questa verde conca

risonante di pace trovata.




I sentieri

Se ci si allontana dal centro si possono scoprire le bellezze naturalistiche di questa terra, tra cui diversi sentieri e passeggiate che regalano un pace surreale al visitatore.

Esiste un sentiero che dal fiume Talvera sale lungo le colline ricche di vigneti sul fianco del monte Tondo. Il sentiero, che prende il nome dall'antica chiesetta di Sant'Osvaldo, si fa via via più ripido inerpicandosi sulle scure rocce porfiriche, fino a congiungersi con un'altra strada che conduce a Castel Roncolo, una fortezza medievale contenente un ciclo di affreschi meravigliosamente conservati che mi hanno lasciato senza fiato. Come sempre ho cercato di tradurre in versi le mie sensazioni.


Sul sentiero di Sant'Osvaldo


Su ciottoli rugosi

di terra viva e calda

la vigna alta respira lenta

al mio cammino al Tondo.


Suona in basso il rivo

e il verde acceca l’alba

sul sentiero del santo

un fiore bianco l’azzurro esalta.


Rotola qualche roccia

al passare ripido

e salgo la via serpentina

all’ombra d’un crocifisso silente

che veglia i frutti rossi della terra.


Sono solo all’apparenza,

ma seguono le ombre felici

e ricordi dei cari sui miei passi.


Dall’alto la bellezza

della città cinta dai monti

coi suoi campanili

e gli odori antichi di sete e spezie.


Un castello bruno è la mia meta,

dove trovo il racconto

di amori antichi e il sussurro

di dame e cavalieri.


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