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In difesa dello studio della poesia a scuola

Negli ultimi anni si è acceso il dibattito tra docenti e discenti, ma non solo, sull'opportunità di continuare ad insegnare poesia a scuola, soprattutto negli istituti di istruzione superiore, in particolare per gli indirizzi professionali e tecnici.

La poesia può rappresentare, senza dubbio, un aspetto fondamentale nella formazione umana e intellettuale di una persona. Nonostante l'avanzamento delle tecnologie e l'approccio sempre più pragmatico della società moderna, la poesia continua a rivestire un'importanza fondamentale nell'educazione, contribuendo in maniera unica allo sviluppo linguistico, emotivo, critico e creativo degli studenti. Questa forma di espressione artistica, che spesso si presenta come un "linguaggio della sensibilità", è in grado di stimolare una riflessione profonda e di arricchire l'esperienza umana, anche nella sua applicazione scolastica. A confermare tale valore ci sono numerosi esperti, studiosi e scrittori, i cui contributi evidenziano come la poesia, lontana dall'essere una disciplina astratta o inutile, rappresenti una risorsa essenziale nell'educazione dei giovani.


Uno degli aspetti fondamentali dello studio della poesia è il suo impatto sullo sviluppo linguistico e cognitivo degli studenti. La poesia, con il suo linguaggio ricco di immagini, metafore e giochi di parole, stimola un uso del linguaggio più raffinato e consapevole. I versi, non solo ampliano il vocabolario degli studenti, ma insegnano loro anche a giocare con le parole, a manipolare la lingua in modo creativo e a cogliere le sfumature del significato.

Secondo il linguista e filosofo Umberto Eco, la poesia è un esempio paradigmatico di come il linguaggio possa essere usato in maniera "estranea" rispetto alla comunicazione quotidiana, costringendo il lettore ad interrogarsi sulla struttura e sul significato profondo delle parole. Eco, nel suo libro Lector in fabula, parla della "apertura interpretativa" della poesia, che spinge il lettore a confrontarsi con una pluralità di significati, spesso non immediatamente chiari, ma che arricchiscono la comprensione del testo.

Anche T.S. Eliot, enfatizza la capacità della poesia di cogliere l'essenza del linguaggio attraverso la frammentazione e la moltiplicazione dei significati. Per Eliot, la poesia è un mezzo per "ricreare" il linguaggio, restituendo alla lingua la sua originaria forza espressiva, spesso sopita nelle forme comuni di comunicazione. In tal senso, la poesia offre agli studenti non solo un'opportunità di apprendere nuove parole, ma anche di esplorare il potenziale creativo del linguaggio.


Non dimentichiamo, inoltre, che questo tipo di produzione letteraria ha la capacità unica di esplorare e comunicare le emozioni umane. Essa diventa uno strumento attraverso il quale le emozioni possono essere espresse in modo diverso ed evocativo, permettendo al lettore di comprendere il sentire dell'autore in modo più profondo.

Rainer Maria Rilke, uno dei poeti più importanti del Novecento, nelle sue Lettere a un giovane poeta centra un altro punto fondamentale, ricordandoci che "la poesia è una delle forme più alte della solitudine" e che proprio attraverso la solitudine e la riflessione interiore il poeta è in grado di scoprire una verità universale che parla anche al lettore. In questo senso, la poesia è un mezzo per esplorare il proprio mondo emotivo, la propria interiorità, le "voci di dentro" e, attraverso l'introspezione, acuisce la capacità di scoprire e riconoscere le emozioni degli altri.

Emily Dickinson, con la sua scrittura essenziale e criptica, è massimo esempio della capacità di chi fa poesia, di esplorare l'intensità dell'esperienza emotiva, facendo della parola poetica una via per scavare nelle profondità della propria interiorità. La sua poesia è caratterizzata da un'introspezione acuta che invita i lettori a una riflessione personale, spesso perturbante. La sua capacità di parlare dell'invisibile, dell'indicibile, rende la poesia un mezzo per allenare la sensibilità degli studenti e per aiutarli a riconoscere e dare forma alle loro emozioni, specialmente in un'età adolescenziale in cui il vissuto emotivo è spesso confuso e difficile da esprimere.


Un altro aspetto fondamentale dello studio della poesia è il suo valore come strumento di riflessione critica e di consapevolezza sociale. La poesia non si limita a essere una forma di espressione individuale, ma spesso si configura come un mezzo attraverso cui l'autore commenta la realtà sociale, politica e storica, invitando il lettore a un esercizio di pensiero critico.

Pablo Neruda, ad esempio, nelle sue Odi e nelle Canzoni d'amore ha saputo mescolare poesia e impegno civile, utilizzando la lingua poetica come strumento di denuncia e di resistenza. Neruda era convinto che la poesia non dovesse essere separata dalla realtà, ma piuttosto dovesse essere in grado di descrivere e commentare il mondo che ci circonda. In questo modo, la poesia diventa un atto di consapevolezza e un invito a interrogarsi sul proprio ruolo nella società.

Anche Cesare Pavese, con la sua poesia spesso caratterizzata da un tono malinconico e riflessivo, ha usato la parola poetica per analizzare e commentare le difficoltà esistenziali, il senso di estraneità e la solitudine dell'individuo. In Lavorare stanca e in altre opere, Pavese ha mostrato come la poesia possa essere una risposta alle contraddizioni sociali e psicologiche, una via di fuga ma anche una forma di resistenza. Questo tipo di approccio, che invita gli studenti a riflettere sul mondo, li prepara a diventare cittadini consapevoli e impegnati.


Non possiamo inoltre ignorare l'importanza della poesia come strumento di stimolo alla creatività. La poesia, infatti, è uno degli esercizi più completi di immaginazione. La capacità di creare nuove immagini, di giocare con il suono delle parole, di costruire nuovi significati è un'abilità che la poesia sviluppa in maniera unica.

Lo scrittore e filosofo Martin Heidegger parlava infatti di "poetizzazione del pensiero", sostenendo che la poesia è una forma di pensiero che libera la mente dalle convenzioni e dalle rigidezze del pensiero logico. Secondo Heidegger, la poesia è "la casa dell'essere", un luogo dove la mente si confronta con la sua essenza più profonda, trovando nuove vie di espressione e comprensione.

Anche Salvatore Quasimodo, nelle sue poesie, ha cercato di unire la riflessione filosofica con una straordinaria potenza immaginativa, traducendo in versi la sua visione del mondo e la sua percezione della realtà. La poesia, per lui, è un luogo di ricerca incessante, dove la mente si confronta con la realtà, ma allo stesso tempo è spinta a superarla attraverso la forza della parola poetica.


Lo studio della poesia nelle scuole non è solo un esercizio stilistico o letterario, ma un'importante risorsa educativa che contribuisce in modo significativo alla formazione dei giovani, arricchendo il loro linguaggio, la loro sensibilità emotiva, il loro pensiero critico e la loro creatività. La poesia si rivela essere uno strumento formidabile per educare alla complessità dell'esperienza umana, alla riflessione sulla società, e alla consapevolezza di sé e degli altri.

Come ha scritto Giovanni Raboni, poeta e critico italiano, "la poesia è un modo per mettere in relazione l'uomo con l'infinito". In questo senso, il suo studio a scuola diventa un'opportunità per far sì che le nuove generazioni si confrontino con il mistero, la bellezza e la verità del mondo, dando loro strumenti per esprimere, pensare e sentire in modo più consapevole e profondo. In un'epoca che spesso privilegia la funzionalità, la poesia ci invita a fermarci, ad ascoltare e a riflettere, riscoprendo il valore della parola come mezzo per comprendere e trasformare la realtà.

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